Nei luoghi di lavoro nulla è come sembra

Il rapporto tra inquinamento e salute dell’uomo negli ambienti di lavoro.

 

Il senso comune e le notizie spesso diffuse in maniera contraddittoria e fuorviante dai media, ci inducono a guardare al rapporto tra inquinamento e salute dell’uomo in maniera nebulosa, se non addirittura condizionata.

L’inquinamento assume nell’immaginario collettivo le sembianze delle grigie nuvole di fumo emesse da uno stabilimento, delle zattere di plastica galleggianti su mari e laghi una volta incontaminati, dello smog che attanaglia in una morsa le grandi città, degli sversamenti illeciti in aree protette, delle tante, troppe discariche a cielo aperto che incorniciano i centri abitati, dell’incessante rumore prodotto da mostri in metallo.

L’inquinamento è, dunque, immediatamente percepito come un fenomeno visibile, percepibile alle orecchie o all’olfatto, dimenticando, invece, come esso sia prima di tutto collegato all’aria che respiriamo, ad un elemento fisico cioè che non si tocca, non si sente e non si vede.

 

Di recente l’OMS ha denunciato come, nel mondo, per 1 morto su 4 la causa del decesso sia dovuta alla relazione quotidiana con gli inquinanti diffusi nell’aria, soprattutto in quella respirata sul posto di lavoro, dove, per ovvie ragioni, si trascorre gran parte della propria giornata.

Sono i lavoratori allora le principali ed inconsapevoli vittime di questo killer silenzioso dalla forza pandemica.

 

Sono gli impianti di condizionamento i maggiori responsabili dell’inquinamento indoor.

 

 

Questi salvifici ritrovati del progresso tecnologico, dei quali è ormai impossibile fare a meno nel periodo estivo come in quello invernale, che enormi benefici hanno apportato a chi trascorra diverse ore al giorno in uno spazio confinato, se non adeguatamente trattati possono tramutarsi in una incalcolabile minaccia per la salute.

Polveri sottili (PM10) e agenti patogeni che si riproducono per processo spontaneo e quindi inevitabile nelle condotte aerauliche, vengono costantemente liberati nell’aria di uffici e aziende che non provvedano alla puntuale e periodica verifica dello stato di salute dei loro impianti.

Malattie croniche dell’apparato respiratorio, riniti, allergie, emicranie sono solo alcune delle patologie riscontrate tra i lavoratori ed in aumento esponenziale per comparsa e cronicità.

Nel prossimo articolo di questo blog illustreremo in quali categorie si dividono gli inquinanti diffusi nell’aria e come essi agiscano ed interagiscano col nostro sistema immunitario.