Loredana Carofiglio: «Non vogliamo più respirare aria piena di virus e agenti patogeni»

Non c’è bisogno neanche di chiederlo: chiunque di noi soggiornerebbe volentieri in un ambiente dove quasi il 100% di batteri, virus e agenti patogeni è stato eliminato.

Ci troveremmo in un ambiente sano. O meglio, sanificato. La sanificazione, difatti, è un trattamento di igienizzazione profonda che può essere eseguito solo da ditte specializzate in possesso di requisiti tecnici, competenze e tecnologie.

Sull’argomento, abbiamo intervistato Loredana Carofiglio, Amministratore unico della Servizi Speciali srl, azienda che si occupa da oltre 15 anni di servizi di decontaminazione e sanificazione degli impianti aeraulici, delle reti idriche e degli ambienti confinati.

Dott.ssa Carofiglio, le mostriamo una foto. Come commenta lo stato di quelle strutture pubbliche e private dove è in attività un impianto di condizionamento che versa nello stato mostrato dall’immagine?

Siamo in presenza di un pericolo, non c’è dubbio. L’impianto in questione deve essere immediatamente sanificato, poiché immette nell’ambiente aria ma inquinata da virus, batteri e polveri sottili e persino dal Covid.

Gli impianti aeraulici che versano in precarie condizioni igienico-sanitarie favoriscono dunque l’amplificazione del rischio Covid?

Certamente, poiché sia i batteri, sia i virus come il Covid si servono delle polveri emesse dagli impianti non puliti per aggredire l’uomo attraverso l’aria che respira. Le polveri sono una sorta di taxi, che gli agenti patogeni utilizzano per contagiare chiunque si trovi sulla loro strada.

Quando si può considerare sano un ambiente?

Soltanto quando l’aria che respiriamo non è inquinata fisicamente, chimicamente e batteriologicamente dalla presenza di polveri sottili, virus e batteri.

È un obiettivo raggiungibile?

Si, intervenendo sulle fonti che inquinano l’aria immessa nell’ambiente, dunque sanificando l’impianto aeraulico con un intervento eseguito da professionisti del settore.

Può essere certificata la qualità dell’aria?

Sì. La nostra azienda è da sempre universalmente riconosciuta come la più capace nella gestione del rischio biologico. Certifica i suoi interventi e permette di esporre il simbolo che segnala che l’ambiente è “Air Covid Free”.

Si può convivere col Covid?

Certo, osservando le precauzioni alle quali siamo abituati da ormai due anni e, soprattutto, facendo attenzionea non respirarlo. Possiamo raggiungere questo obiettivo solo se il ricambio dell’aria è continuo e se l’aria immessa nell’ambiente è pulita. Questo accade nelle strutture nelle quali sono scrupolosamente rispettate le leggi e dove sono puliti e sanificati gli impianti almeno una volta l’anno. Se però volete saperne di più, vi consiglio di visitare il nostro sito internet, dove ci sono anche utili indicazioni su un altro problema: la sindrome dell’ufficio malato.

Indirizzo?

www.servizispecialisrl.it

La storia di Nicola: il malato è lui o l’edificio in cui lavora?

Nicola, 40 anni, è impiegato per otto ore al giorno in un ufficio nel centro di Bari. Da qualche tempo, durante l’orario di lavoro, accusa malesseri, come molti suoi colleghi: mal di testa, vertigini, stato di disagio generale. Sintomi che scompaiono al ritorno a casa e che ricompaiono il mattino successivo. E che, durante le ferie si azzerano.

Nicola e i suoi colleghi non sono affetti da “mal di lavoro”. Piuttosto, lavorano in un “edificio malato”.

L’EDIFICIO MALATO

Già, in un edificio “malato”, ovvero un ambiente malsano dove è presente un inquinamento indoor così elevato da condizionare la salute di chi ha la sfortuna di lavorarci, di soggiornarci, di viverci o semplicemente di stazionarci per qualche ora.

La Sindrome da Edificio Malato (o Sick Building Syndrome o SBS), riconosciuta dall’ Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è dunque un insieme di disturbi legato a tutti gli aspetti del “microclima” cui le persone sono esposte in un determinato edificio. I dati? Alcune analisi condotte su uffici e altri edifici ad uso pubblico in diversi paesi, tra cui anche l’Italia, hanno rivelato una frequenza di disturbi tra gli occupanti compresa tra il 15% e il 50%.

In un ufficio non è sufficiente solo pulire, disinfettare o sanificare saltuariamente (anche con l’ausilio di ditte specializzate) gli ambienti. È necessaria una inversione di rotta, prendendo coscienza che l’aria inquinata che siamo spesso costretti a respirare, immessa nell’ambiente da impianti di aerazione sporchi e mai ispezionati o sanificati, è una sorta di invisibile discarica nella quale confluiscono, rilasciate dall’uomo, polveri sottili, detriti, microorganismi patogeni e virus come il Covid.

LA SINDROME E LA SOLUZIONE

La sindrome dell’edificio malato è dunque una patologia indotta dall’ambiente che condiziona la qualità di vita di chiunque di noi, ancor più quella dei lavoratori.

«La Servizi Speciali srl – afferma l’Amministratore unico Loredana Carofiglio – è a disposizione di quelle strutture pubbliche o private che non hanno potuto verificare lo stato degli impianti e che oggi vogliono accertarsi delle condizioni in cui versano per procedere all’eventuale pulizia e sanificazione. Ricordo che il miglior modo per eliminare la “Sindrome da Edificio Malato” è quella di ripristinare le condizioni ottimali in ambienti interni inquinati, migliorando la qualità dell’aria indoor con una azione di sanificazione sugli impianti aeraulici, di condizionamento e di ventilazione».

Ne va della salute dei lavoratori, come quella del signor Nicola, protagonista delle prime righe di questo testo; delle loro performance lavorative e, di conseguenza, della produttività aziendale, con un inevitabile aumento dei costi e con la diminuzione dei profitti.

La Servizi Speciali srl ha sede a Bari, in Via S. Giorgio Martire, 97/6. Per contatti: Tel. +39 080 5052903. Mailto: info@servizispecialisrl.it; www.servizispecialisrl.it

Covid, è l’ora di “vaccinare” l’aria. Guardate (e temete) cosa respiriamo ogni giorno

Può sembrare un paradosso: “vaccinare” anche l’aria che respiriamo. Probabilmente lo è nella forma linguistica, non nella sostanza: l’aria che siamo spesso costretti a respirare negli ambienti chiusi che frequentiamo ogni giorno andrebbe realmente resa immune dalla contaminazione.

Aria libera dal Covid

I virologi e gli specialisti che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi due anni non fanno che ripeterlo, del resto. Arieggiare i locali dove si lavora, ci si cura, si fa spesa o ci si trattiene per motivi diversi è la misura più efficace per rendere gli ambienti “Air Covid Free”.

C’è un problema, però. Ci sono luoghi (si pensi alle banche, ad esempio) dove le finestre non si possono aprire. Al ricambio dell’aria è deputato l’impianto di condizionamento che provvede, al pari di una finestra spalancata, al ricambio dell’aria.

Tuttavia, può accadere che l’impianto aeraulico versi nello stato mostrato dalla immagine in basso a sinistra piuttosto che in quello evidenziato a destra perché immetta nell’ambiente non più aria pulita, ma inquinata da virus, batteri e polveri sottili che veicolano anche il Covid nell’ambiente. In questi luoghi non bisognerebbe mai lavorarci, fare la spesa, curarsi, alloggiare perché sono, invece, “Air Covid Contaminated”.

Il vaccino

Serve, allora il “vaccino”. Quello che ha in dotazione la “Servizi Speciali srl”, azienda da oltre 15 anni attiva, unica in Puglia, nel settore dei servizi di decontaminazione e sanificazione degli impianti aeraulici, delle reti idriche e degli ambienti confinati. La nostra attività consiste, infatti, proprio nel “vaccinare” le fonti che immettono aria nell’ambiente e che per le precarie condizioni igienico sanitarie, amplificate da due anni di Covid, mettono a rischio l’integrità fisica di donne e uomini.

Il nostro intervento

La Servizi Speciali srl è a disposizione di quelle strutture pubbliche o private che non hanno potuto, in tempo di piena emergenza sanitaria, verificare lo stato degli impianti e che oggi responsabilmente vogliono accertarsi delle condizioni in cui versano e, se fosse il caso, “vaccinarli”. Al momento siamo l’unica azienda del territorio che certifica l’intervento ed autorizza ad esporre il simbolo che indica che quell’ambiente è “Air Covid Free”. Un valore aggiunto, che differenzia dagli altri, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.

La nostra sede operativa è a Bari, in Via S. Giorgio Martire, 97/6. Per contatti: Tel. +39 080 5052903. Mailto: info@servizispecialisrl.it

L’IMPORTANZA DI FARE MANUTENZIONE AGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

Gli impianti di climatizzazione possono diventare un veicolo pericolosissimo di malattie per la salute umana. Vi illustriamo quali sono i rischi e cosa dice la legge sull’importanza della manutenzione.

L’obbligo imposto dalla legge

Non si tratta solo di prassi. Sull’importanza di fare manutenzione agli impianti di climatizzazione si è espressa anche la legge: nell’allegato 4 al D.Lgs. n. 81/2008 si legge che qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata, deve essere eliminato rapidamente. L’inosservanza comporta una serie di conseguenze che vanno dall’arresto da 3 a 6 mesi, alla possibilità del risarcimento del danno provocato, arrivando, nei casi più gravi, al delitto colposo contro la salute pubblica e alle lesioni personali colpose.

Si aggiunga anche che il Provvedimento 2636 del 5 Ottobre 2006 della conferenza Stato Regioni definisce precisi protocolli tecnici per la manutenzione degli impianti di climatizzazione, definendo idoneo il subsistema aeraulico quando tutte le superfici presentano una quantità di particolato inferiore a 1g/m2. Ulteriori direttive riguardano la prevenzione e il controllo della legionellosi, una malattia monitorata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sua pericolosità.

I rischi per la salute

Oggi, oltre al rischio della Sindrome dell’Edificio Malato e quello della legionella, uno ancor più grave incombe sull’incolumità del lavoratore: il Covid-19.

E’ un fatto accertato che il virus, veicolato dalle polveri sottili presenti nell’impianto, entri nei luoghi di lavoro, contamini l’aria e metta in crisi le strutture. Da quel momento, l’integrità fisica degli individui potrebbe non essere più garantita e i soggetti più fragili potrebbero subire danni, a volte irreversibili per il loro stato di salute.

Non verificare le condizioni degli impianti di climatizzazione, ritenendo secondaria l’importanza di una buona manutenzione, potrebbe arrecare seri danni alla salute degli individui. E’ dunque un obbligo morale, prima che in nome della legge, che gli impianti vengano ispezionati. Un contributo che i responsabili della sicurezza delle strutture pubbliche o private devono dare perché l’autunno e l’inverno facciano meno paura.

La Servizi Speciali, la più antica azienda del territorio, è a disposizione di quanti volessero verificare lo stato del loro impianto.