Impianti di aria condizionata sporchi, il parere della pneumologa

“Attenti alle condotte aerauliche non sanificate e sporche. Il rischio alla salute è elevato” lo dice la Dottoressa Agnese Posca, pneumologa al Policlinico di Bari.

In varie trasmissioni televisive, autorevoli virologi sostengono che le condotte di aria sporche o mal mantenute, possono essere concausa di malattie, specie in ospedali. Cosa ne pensa?

“Hanno perfettamente ragione. Di per sé le condotte aerauliche igienicamente mal tenute possono essere fonte di malattie polmonari, per chi è sano, e penso alla polmonite da condizionatori. Lo sono maggiormente verso soggetti con altre patologie pregresse. Ecco perché il suggerimento del medico è di tenerle igienicamente a posto. E naturalmente ricambiare l’aria agli ambienti aprendo il più possibile le finestre dei luoghi”.

Bisogna fare delle verifiche su questi impianti?

“Sono consigliate, al pari della sanificazione. Come in procinto dell’estate è bene tenere sotto controllo i condizionatori di aria che vanno sanificati e igienizzati. Resto dell’idea che meglio sarebbe non accenderli”.

Tra le patologie ci mette la legionellosi?

“Anche ed è insidiosa. Riguarda l’acqua e le condotte, specialmente dopo un lungo periodo di stop. Sarebbe saggio provvedere alla sanificazione delle condotte e dei serbatoi specialmente in strutture come gli alberghi ed anche, non dimentichiamolo, nei condomini dei palazzi per le tubazioni ed i serbatoi”.

Lo dice la legge!

Risparmiare in sanificazione e pratiche di tutela della salubrità degli ambienti di lavoro, può costare caro in termini penali e di risarcimento del danno e quello che appare un risparmio, diventa alla fine un salasso molto costoso. La recente normativa Inail sul Covid-19 (illustrata con apposita circolare esplicativa) dice che il datore di lavoro risponde per dolo o colpa del contagio da Covid-19 (malattia professionale) subito dal dipendente. La stessa cosa dicasi nel caso dell’albergatore il cui cliente si ammali per le stesse ragioni.

Lo abbiamo chiesto ad un autorevole esperto di diritto penale, l’avvocato Filiberto Palumbo: “Il senso della normativa è questo. L’Inail anticipa l’entità del danno subito dal lavoratore in caso di contagio contratto sul posto di lavoro nel caso, provato, che il titolare abbia omesso colposamente, con negligenza, imprudenza o imperizia tutti gli accorgimenti di legge come mascherine, gel disinfettante e sanificazione dei luoghi e condotte. Questo è l’aspetto privatistico. Però in capo all’imprenditore scatta altro tipo di responsabilità ed è quella penale. Se il suo dipendente o il cliente si ammalano a seguito di condotte colpose egli risponde del reato di lesioni colpose, art. 590 del codice penale, e ove subentri la morte, di omicidio colposo art. 589 c.p. A volte può scattare quella ipotesi detta dolo eventuale, ovvero se pur non volendo l’evento morte, lo abbia messo in considerazione come possibilità. Naturalmente nel processo penale il danneggiato, cioè il lavoratore o il cliente contagiato, possono costituirsi parte civile. In tal modo il titolare deve: rispondere davanti al tribunale penale, risarcire il danno della parte civile e rifondere all’ Inail quello che ha anticipato al lavoratore per la malattia   professionale. Tutto questo vale non solo per il Coronavirus, ma anche per altre tutele alla salute del lavoratore, penso a macchinari difettosi, scarsa manutenzione, condizionatori e condotte infette. Tale responsabilità oggettiva vale anche per albergatori, titolari di palestre, e in genere attività chiuse. La considerazione finale è che quello che sembra un apparente vantaggio, la mancata esecuzione preventiva di queste pratiche di salute, può costare molto cara, in caso di malattia del lavoratore o del cliente”.

LAVORATORI DI SERIE A E DI SERIE B

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Lavoratori di serie A sono quelli che respirano aria emessa da impianti aeraulici in questo stato:[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”1618″ img_size=”medium” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Lavoratori di serie B sono quelli meno fortunati che, senza averne consapevolezza, respirano aria emessa da impianti aeraulici che versano, come in questo caso, in condizioni igienico sanitarie critiche:[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”1612″ img_size=”medium” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Mentre la consapevolezza del rischio per la salute a causa dell’inquinamento atmosferico è patrimonio comune, è difficile accettare l’idea che l’aria nei luoghi di lavoro possa essere gravemente contaminata e costituire una reale minaccia per l’integrità fisica del lavoratore.

L’inquinamento dell’aria negli ambienti di lavoro rappresenta un importante problema per la salute pubblica con significative implicazioni sociali ed economiche.

A prescindere dal Covid-19 che, secondo alcuni importanti virologi di fama internazionale può essere veicolato dagli impianti di aereazione, quel che è certo è che agli impianti aeraulici bisogna porre molta attenzione.

L’impatto sulla salute umana dell’inquinamento indoor può essere causa di una serie di effetti che vanno dal disagio neurosensoriale a condizioni di malessere diffuso, da diminuzione del confort a percezione negativa delle qualità dell’aria, fino a gravi condizioni di salute, in particolare a carico dell’apparato respiratorio, principale porta d’ingresso degli inquinanti indoor.

L’assorbimento di sostanze nocive a livello respiratorio e il successivo passaggio in circolo, fanno sì che l’effetto dannoso possa verificarsi in qualsiasi organo e con l’aumentare della concentrazione di sostanze nocive, il numero delle vittime cresce. Il Covid-19 aggrava il rischio ma non è la causa del degrado igienico sanitario in cui talvolta versano impianti aeraulici.

La contaminazione dei luoghi di lavoro non è figlia del caso, ma è piuttosto la conseguenza di un rischio dimenticato poichè intangibile.

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Sanificazione post Covid Ospedale Miulli

Grazie al contributo dell’intera Regione e dell’eccellente task force selezionata da chi guida con responsabilità la sanità pugliese, poco alla volta ma progressivamente, sconfiggiamo l’emergenza Covid-19.

L’ala al quarto piano del prestigioso ospedale Ente Ecclesiastico “F. Miulli” dedicata al Coronavirus, è ormai libera e la nostra ditta la Servizi Speciali S.r.l., da anni leader nel settore delle sanificazioni, sta già provvedendo a sanificare le sue condotte aerauliche. A seguito del progressivo svuotamento di pazienti Covid-19 dall’ospedale, segno dell’efficienza del sistema, anche il terzo piano dell’ala a questa emergenza dedicata, è in via di smantellamento ed anche qui bisognerà eseguire il medesimo trattamento di sanificazione delle condotte aerauliche.

Insieme possiamo celebrare e ricordare una data storica, quando privato e pubblico assieme lavorano di comune accordo, con professionalità, rigore ed onestà, sotto la direzione della Regione Puglia e della sua task force.

Codice ATECO: Sanificare l’ambiente richiede professionisti nel settore

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La pandemia Covid-19, nella sua gravità, ha imposto quale requisito per la riapertura, la sanificazione di arredi ed ambienti di esercizi commerciali, negozi e luoghi chiusi in genere. Questa è una buona pratica che comunque sarebbe opportuno sempre seguire, indipendentemente dall’emergenza sanitaria.

Come spesso accade in tali occasioni, si verificano episodi di volgare speculazione, di chi, pur non avendone i titoli, si spaccia per corretto esecutore. Non è così. Bisogna affidarsi a professionisti seri con le carte in regola.

La Servizi Speciali S.r.l., da sempre azienda leader nel settore, le carte in regola le ha.

Infatti, la Servizi Speciali è iscritta alla Camera di Commercio e figura con codice Ateco necessario per lo svolgimento dei servizi di sanificazione e disinfezione. Tale iscrizione è pubblica e liberamente consultabile da chiunque vi abbia interesse.

Il codice Ateco viene anche inserito, a garanzia del cliente, nel certificato di avvenuta sanificazione rilasciato alla fine dell’intervento.

Pertanto si invita ancora una volta a diffidare da improvvisati sanificatori che durante questa emergenza cercano facili, truffaldini e disonesti guadagni.

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La sanificazione dei capannoni industriali

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E’ la sanificazione a secco che viene svolta all’interno dei reparti di lavorazione per la messa in sicurezza dei lavoratori. Si tratta di un particolare intervento effettuato tramite atomizzatore industriale per raggiungere e sanificare a tutta altezza le pareti, il soffitto e le scaffalature, oltre alle macchine di lavorazione.

L’intervento include anche l’impianto di condizionamento che, quando versa in condizioni critiche, costituisce una seria minaccia per la salute dei lavoratori, oggi ancor più di ieri perché sospettato di veicolare tramite la polvere il Covid-19 nell’ambiente. E’ proprio per questa inquietante tesi, sostenuta da virologi di fama internazionale e condivisa dagli organi competenti, che si ipotizza di vietare la messa in funzione degli impianti che non documentassero l’avvenuta sanificazione.

Preferire la Servizi Speciali per mettere in sicurezza la struttura è una scelta saggia e intelligente perché ricade su una delle aziende più affidabili del territorio che vanta con un’enorme esperienza.

Basta pensare che soltanto negli ultimi 5 anni la Servizi Speciali ha pulito e sanificato più di 300.000 metri di condotte d’impianti aeraulici e svolto circa 800 interventi per la prevenzione della legionellosi. L’azienda, tra le più referenziate del Paese, è riconosciuta da anni come leader del territorio per il settore delle analisi e sanificazioni ambientali.

Tuttavia, la Servizi Speciali non viene preferita soltanto per l’eccellenza delle sue prestazioni, ma anche perché la sua offerta economica è imbattibile.

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Virologo prof. Giulio Tarro: “Necessarie condotte pulite e occhio alla legionella”

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A seguito della pandemia da Covid-19 è venuto fuori, sia pur indirettamente, il tema delle condotte aerauliche e loro pulizia. La nota virologa Ilaria Capua, prendendo spunto dal fatto che la città maggiormente colpita in Italia, è stata Bergamo, ha messo in relazione questa ipotesi alla vetustà ed alla scarsa igiene delle condotte di aria degli ospedali. Abbiamo chiesto conferma ad altro autorevolissimo virologo, candidato al Nobel, il Professor Giulio Tarro che ha risposto alle nostre domande.

Professor Tarro, è verosimile che il Covid-19 abbia avuto maggior impatto per le condotte di aria vecchie e non pulite di alcuni ospedali ed ambienti confinati?
“L’ipotesi è da prendere in seria considerazione e ritengo che sia accettabile. Le statistiche dalle quali partiamo sembrano indicarlo. A mio avviso è assolutamente necessario, Covid-19 a parte, che le condotte di ambienti quali cliniche, ospedali pubblici e privati, case di riposo, alberghi, uffici, siano tenute nella massima igiene per evitare quello che tristemente vediamo adesso. Nell’aria di questi spazi non respiriamo solo il Covid-19, ma anche batteri come stafilococchi e clamidie o miceti ed anche legionella. Pertanto, è assolutamente utile tenerli nelle condizioni igieniche maggiormente adeguate. Le aggiungo che in Italia circa 50.000 soggetti, vado in ribasso e non in rialzo, si ammalano per patologie da spazi confinati e questo incide maggiormente sugli immunodepressi”.

Ritiene insidiosa la legionella?
“Diciamo che non va presa sotto gamba, anzi se sottovalutata diventa pericolosa E’ bene anche qui sanificare gli impianti di condizionamento prima dell’inizio della stagione estiva, ma anche docce, cisterne dei condomini, condotte di acqua. E’ una buona e virtuosa pratica che devono seguire condomini, alberghi, case di cura, scuole, asili, palestre, centri benessere, uffici. La ritengo importante”.

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Garantiamo ambienti sani ai lavoratori che non possono restare a casa

sanificazione ambientale da coronavirus

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L’emergenza sanitaria provocata dal COVID-19 ci obbliga a porre estrema attenzione alla salubrità degli ambienti.
Il 14 marzo 2020 il Governo, i sindacati e le imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori nei reparti aziendali indispensabili alla produzione. In esso si raccomanda: la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago, precisando che va garantita la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica.
Per adempiere a tali normative e per la tutela dei propri lavoratori, ogni azienda deve poter contare su servizi e strumenti che permettano loro di affiancare alla pulizia giornaliera tradizionale una sanificazione completa di aria e superfici indoor.
Servizi Speciali S.r.l. gode di anni di esperienza nel settore e offre sistemi di sanificazione all’avanguardia. Grazie alla nostra equipe di ricercatori in ambito biologico, ingegneristico e biotecnologico garantiamo analisi certificate e piani di azione per fronteggiare il rischio biologico adatti ad ogni tipologia di struttura (ospedali, fabbriche, capannoni industriali, ecc.). La nostra azienda dispone di un’ampia gamma di strumenti di decontaminazione dell’aria e delle superfici indoor per la prevenzione e il controllo del pericolo infettivo.
I patogeni sono, infatti, in grado di circolare nell’aria e contaminare le superfici per deposizione. Tramite l’atomizzatore elettrostatico di ultima generazione vincitore del premio “Distributor Choice Award 2019” e grazie a disinfettanti presidi medici chirurgici conformi ai CAM (Criteri Ambientali Minimi), operiamo per la disinfezione di superfici orizzontali e verticali garantendo l’efficacia e la rapidità degli interventi, senza rallentare le attività del cliente e conservando elevati standard di sicurezza per i lavoratori.
I nostri sistemi di sanificazione dell’aria indoor agiscono tramite saturazione dell’aria grazie a strumenti adatti ad aree piccole (ozonizzatore), ma anche medie (micronebulizzatore e generatore di aerosol secco) e grandi (atomizzatore ULV applicatore ad alta qualità e prestazione).
Utilizziamo, inoltre, prodotti disinfettanti diversi a seconda del trattamento richiesto, ma tutti rigorosamente atossici e conformi alle disposizioni del Ministero della Salute, mantenendo centrale il rispetto delle norme in tema di sostenibilità ambientale.
Nel cuore della nostra azienda, oggi più che mai, c’è la speranza di poter contribuire con professionalità a mettere in sicurezza l’ambiente in cui donne e uomini ogni giorno lavorano.

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La sanificazione passa anche per gli impianti di condizionamento

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ha un senso sanificare gli ambienti quando i canali degli impianti di condizionamento potrebbero versare in siffatte condizioni igienico sanitarie?[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”1612″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Non ha un senso. A prescindere dal Covid-19 nessun impianto può trovarsi in questo stato.

La conseguenza per il sistema polmonare di quanti quell’aria la respirano potrebbe lasciare il segno talvolta anche per tutta la vita. Si tratta infatti di aria che potrebbe essere chimicamente e batteriologicamente inquinata.

Inoltre, polmoni che respirano aria contaminata subiscono inevitabilmente danni che li espone più facilmente al rischio del contagio virale.

L’obiettivo primario, in particolare delle strutture ospedaliere, non può essere che questo:

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”1611″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]La Servizi Speciali che da 10 anni svolge interventi sull’aria è a disposizione di quanti ne volessero sapere di più sull’argomento.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Si può vivere in luoghi tossici?

Evidentemente sì, ma male e meno. Quando viviamo fisicamente disturbati e addolorati e ci rendiamo conto che la vita sfuma e il corpo va in tilt, ci chiediamo perché. E’ allora che il pensiero corre alla sfortuna o all’amaro destino, ma che con i nostri mali non c’entrano niente.

Le ragioni sono altre e vanno ricercate altrove, ma ancor di più nello stile di vita e nei luoghi dove, per motivi di lavoro, di cura e di svago trascorriamo parte rilevante del nostro tempo.

Oggi, più di ieri, gli ambienti di lavoro, di cura e di svago e centri di grande distribuzione, presentano un aspetto decoroso, elegante, dove dominano la luce e il comfort. Talvolta non è così, è solo l’aspetto, ma potremmo essere in realtà “Brutti, sporchi e cattivi”.

Naturalmente a sporcarsi non sono gli abiti, sarebbe poca cosa, ma purtroppo sono la pelle, gli occhi e il sistema respiratorio, le cui conseguenze sono inimmaginabili.

Nell’aria, che dobbiamo considerare una discarica, può trovarsi di tutto: particolato, polveri, virus e batteri di ogni genere e con loro dobbiamo convivere e rischiare ad ogni respiro.

La rabbia è grande perché il problema sarebbe risolvibile e senza costi aggiuntivi, se i responsabili di ogni tipo di struttura come uffici, mezzi di trasporto, cinema ed hotel, sapessero del rischio e si informassero su come risolverlo.

Ci auguriamo che con la puntuale e costante informazione prima o dopo tutti prendano coscienza del rischio e lo affrontino senza esitazione.