La storia di Nicola: il malato è lui o l’edificio in cui lavora?

Nicola, 40 anni, è impiegato per otto ore al giorno in un ufficio nel centro di Bari. Da qualche tempo, durante l’orario di lavoro, accusa malesseri, come molti suoi colleghi: mal di testa, vertigini, stato di disagio generale. Sintomi che scompaiono al ritorno a casa e che ricompaiono il mattino successivo. E che, durante le ferie si azzerano.

Nicola e i suoi colleghi non sono affetti da “mal di lavoro”. Piuttosto, lavorano in un “edificio malato”.

L’EDIFICIO MALATO

Già, in un edificio “malato”, ovvero un ambiente malsano dove è presente un inquinamento indoor così elevato da condizionare la salute di chi ha la sfortuna di lavorarci, di soggiornarci, di viverci o semplicemente di stazionarci per qualche ora.

La Sindrome da Edificio Malato (o Sick Building Syndrome o SBS), riconosciuta dall’ Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è dunque un insieme di disturbi legato a tutti gli aspetti del “microclima” cui le persone sono esposte in un determinato edificio. I dati? Alcune analisi condotte su uffici e altri edifici ad uso pubblico in diversi paesi, tra cui anche l’Italia, hanno rivelato una frequenza di disturbi tra gli occupanti compresa tra il 15% e il 50%.

In un ufficio non è sufficiente solo pulire, disinfettare o sanificare saltuariamente (anche con l’ausilio di ditte specializzate) gli ambienti. È necessaria una inversione di rotta, prendendo coscienza che l’aria inquinata che siamo spesso costretti a respirare, immessa nell’ambiente da impianti di aerazione sporchi e mai ispezionati o sanificati, è una sorta di invisibile discarica nella quale confluiscono, rilasciate dall’uomo, polveri sottili, detriti, microorganismi patogeni e virus come il Covid.

LA SINDROME E LA SOLUZIONE

La sindrome dell’edificio malato è dunque una patologia indotta dall’ambiente che condiziona la qualità di vita di chiunque di noi, ancor più quella dei lavoratori.

«La Servizi Speciali srl – afferma l’Amministratore unico Loredana Carofiglio – è a disposizione di quelle strutture pubbliche o private che non hanno potuto verificare lo stato degli impianti e che oggi vogliono accertarsi delle condizioni in cui versano per procedere all’eventuale pulizia e sanificazione. Ricordo che il miglior modo per eliminare la “Sindrome da Edificio Malato” è quella di ripristinare le condizioni ottimali in ambienti interni inquinati, migliorando la qualità dell’aria indoor con una azione di sanificazione sugli impianti aeraulici, di condizionamento e di ventilazione».

Ne va della salute dei lavoratori, come quella del signor Nicola, protagonista delle prime righe di questo testo; delle loro performance lavorative e, di conseguenza, della produttività aziendale, con un inevitabile aumento dei costi e con la diminuzione dei profitti.

La Servizi Speciali srl ha sede a Bari, in Via S. Giorgio Martire, 97/6. Per contatti: Tel. +39 080 5052903. Mailto: info@servizispecialisrl.it; www.servizispecialisrl.it

Covid, è l’ora di “vaccinare” l’aria. Guardate (e temete) cosa respiriamo ogni giorno

Può sembrare un paradosso: “vaccinare” anche l’aria che respiriamo. Probabilmente lo è nella forma linguistica, non nella sostanza: l’aria che siamo spesso costretti a respirare negli ambienti chiusi che frequentiamo ogni giorno andrebbe realmente resa immune dalla contaminazione.

Aria libera dal Covid

I virologi e gli specialisti che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi due anni non fanno che ripeterlo, del resto. Arieggiare i locali dove si lavora, ci si cura, si fa spesa o ci si trattiene per motivi diversi è la misura più efficace per rendere gli ambienti “Air Covid Free”.

C’è un problema, però. Ci sono luoghi (si pensi alle banche, ad esempio) dove le finestre non si possono aprire. Al ricambio dell’aria è deputato l’impianto di condizionamento che provvede, al pari di una finestra spalancata, al ricambio dell’aria.

Tuttavia, può accadere che l’impianto aeraulico versi nello stato mostrato dalla immagine in basso a sinistra piuttosto che in quello evidenziato a destra perché immetta nell’ambiente non più aria pulita, ma inquinata da virus, batteri e polveri sottili che veicolano anche il Covid nell’ambiente. In questi luoghi non bisognerebbe mai lavorarci, fare la spesa, curarsi, alloggiare perché sono, invece, “Air Covid Contaminated”.

Il vaccino

Serve, allora il “vaccino”. Quello che ha in dotazione la “Servizi Speciali srl”, azienda da oltre 15 anni attiva, unica in Puglia, nel settore dei servizi di decontaminazione e sanificazione degli impianti aeraulici, delle reti idriche e degli ambienti confinati. La nostra attività consiste, infatti, proprio nel “vaccinare” le fonti che immettono aria nell’ambiente e che per le precarie condizioni igienico sanitarie, amplificate da due anni di Covid, mettono a rischio l’integrità fisica di donne e uomini.

Il nostro intervento

La Servizi Speciali srl è a disposizione di quelle strutture pubbliche o private che non hanno potuto, in tempo di piena emergenza sanitaria, verificare lo stato degli impianti e che oggi responsabilmente vogliono accertarsi delle condizioni in cui versano e, se fosse il caso, “vaccinarli”. Al momento siamo l’unica azienda del territorio che certifica l’intervento ed autorizza ad esporre il simbolo che indica che quell’ambiente è “Air Covid Free”. Un valore aggiunto, che differenzia dagli altri, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.

La nostra sede operativa è a Bari, in Via S. Giorgio Martire, 97/6. Per contatti: Tel. +39 080 5052903. Mailto: info@servizispecialisrl.it

Contagio da Covid dagli impianti di aerazione: ecco cosa e quanto rischiamo

Pulito o contaminato? Una differenza che può salvare la vita, se si parla di un impianto aeraulico, soprattutto in questo momento storico, con i contagi da Covid in crescita esponenziale.

Un impianto aeraulico è utilizzato ogni giorno in tutti i luoghi che frequentiamo: uffici, banche, uffici postali, centri commerciali, supermercati. Il sistema immette l’aria dall’esterno, la filtra e la emette all’interno dei locali ripetendo, per il periodo in cui è attivato, il processo all’inverso.

Cosa succede se, questo impianto, non è regolarmente sanificato? Se la manutenzione è regolare, dalle griglie di mandata e ripresa è emessa “Air Covid free”, poichè riviene da impianti aeraulici che versano in buone condizioni igienico sanitarie: sono puliti e sanificati.

La sicurezza in queste strutture è massima perché l’aria filtrata rende impossibile la circolazione nei luoghi di lavoro di virus (come il Covid) e batteri.

E in caso contrario? Si parla di “Air Covid contamination”, poiché l’aria è emessa da impianti in precarie condizioni igienico sanitarie. L’aria che si respira è inquinata, i filtri sporchi non permettono la filtrazione di virus e batteri e di conseguenza il rischio dell’amplificazione del rischio Covid è reale. Una ispezione dell’impianto può facilmente verificare la contaminazione ambientale fisica, chimica e batteriologica dei luoghi dove quest’aria è immessa

“In momenti come questi – suggeriscono i tecnici e i biologi di Servizi Speciali srl, azienda leader nei servizi di decontaminazione e sanificazione degli impianti aeraulici, delle reti idriche e degli ambienti confinati – non può prescindere dalla verifica delle condizioni delle fonti che immettono l’aria nell’ambiente indoor. La verifica dello stato dell’impianto è la priorità assoluta se l’intento è garantire l’integrità fisica di lavoratori ed utenti dei luoghi frequentati ogni giorno da milioni di persone.”

Proprio per questo e in considerazione della gravità della situazione in atto, la Servizi Speciali ha potenziato il numero di tecnici addetti al controllo e all’analisi degli impianti. Per info, contatti e preventivi: +39 080 5052903, https://www.servizispecialisrl.it/contatti/