È più facile ammalarsi a scuola di Legionella, piuttosto che di Covid

È più facile che un bimbo che frequenta la scuola contragga la Legionella, piuttosto che il Covid. Sembra incredibile, ma è quello che indicano i più recenti studi scientifici.

Il rischio è maggiore negli istituti scolastici dove sono ignorate le disposizioni di legge che obbligano ad osservare protocolli nazionali e regionali, nati proprio per la prevenzione della legionellosi.

Ma come può avvenire il contagio? La legionella è un batterio patogeno che si forma nell’acqua di ristagno della rete idrica. Se presente, soprattutto se l’impianto è fermo per mesi (è il caso delle scuole), può disperdersi nell’aria semplicemente aprendo un rubinetto. È proprio inalando il batterio che avviene il contagio.

La malattia conseguente può evolversi in due diverse forme: la febbre di Pontiac, che terrà a casa il piccolo studente con febbre alta, tosse persistente, vomito e emicrania per 6/7 giorni. Sintomi che spesso, per la loro similitudine, vengono confusi con quelli dell’influenza. Il secondo grado della malattia, il più severo, è la Legionellosi, che può avere anche esiti fatali.

E’ inaccettabile che bambini, insegnanti e personale scolastico corrano questi rischi. Anche e soprattutto perché si tratta di problematiche sconosciute alle famiglie. Spesso, però, accade che la mancanza di controlli non sia addebitabile alla negligenza del sindaco di turno, ma dovuto al fatto che il problema non si conosce o è sottovalutato.

Qualcuno, però, si è mosso per tempo.

E’ il caso, ad esempio,  delle scuole di Bari, Modugno, Rutigliano e Santeramo dove è affisso il manifesto a corredo di questo articolo, che mette al corrente dei rischi e propone i rimedi. Possibile che in altri Comuni non si avverta l’esigenza di tutelare la salute pubblica, soprattutto dei più piccoli?

Per evitare ogni problema, del resto, è sufficiente analizzare la qualità dell’acqua e intervenire tempestivamente qualora, al termine dell’ispezione, fosse certificata la contaminazione da Legionella. E’ quel che fa la Servizi Speciali Srl, da oltre 15 anni leader nel settore della ispezione, pulizia e sanificazione degli impianti aeraulici ed idrici. La Servizi Speciali srl ha sede a Bari, in Via S. Giorgio Martire, 97/6. Per contatti: Tel. +39 080 5052903. Mailto: info@servizispecialisrl.it; www.servizispecialisrl.it

«Mamma, ho la febbre». «E’ l’influenza». Ma non è così

«Mamma, ho mal di testa, non mi sento bene». «Hai un po’ di febbre, non preoccuparti, è influenza». Non sempre quel che è presente in questo ipotetico dialogo tra una mamma e un figlio corrisponde al vero. Emicrania, febbre, tosse, brividi potrebbero essere causati dalla legionellosi, non da una semplice influenza. Quel che è evidente alla comunità scientifica, spesso non lo è ai responsabili della salute pubblica, né – tanto meno – alle famiglie. 

COS’E’ LA LEGIONELLA

La legionella, infatti, è un batterio patogeno che si forma quando l’acqua ristagna nella rete idrica. Tanto meno  i rubinetti sono in funzione, più cresce il numero di questi batteri acquatici che  – quando scorre l’acqua –  (sono microrganismi aerodispersi)  infiammano il sistema polmonare di chi, lavandosi, li inspira.

COSA ACCADE

Cosa che accade nelle strutture  pubbliche, come le scuole, dove spesso i rubinetti sono chiusi a lungo, non nelle abitazioni private dove piuttosto il continuo flusso dell’acqua  impedisce il ristagno e la formazione di colonie batteriche.

Le centinaia di migliaia di legionelle non sono infatti presenti nell’acqua: sono attaccate le une alle altre all’interno della rete idrica, non costituendo nella maggiorparte dei casi  alcun pericolo a chi apre il rubinetto. Quando questo numero cresce a dismisura, non hanno spazio per aderire alla rete idrica e precipitano nell’acqua. Da quel momento, aprire un rubinetto e lavarsi le mani diventa un pericolo.

Quando inalata, la legionella può causare, per oltre una settimana, la febbre di Pontiac con febbre alta, tosse persistente, emicrania con conati di vomito. Nel 30% degli infettati, purtroppo,  la febbre di Pontiac evolverà in Legionellosi.

PERCHE’ E’ ACCADUTO

A causa del Covid e della chiusura forzata di uffici pubblici e privati,  le reti idriche si sono riempite di colonie di batteri.  Motivo per cui oggi lavarsi le mani nelle scuole, nelle strutture turistico ricettive, nelle università può addirittura essere un azzardo.

LA SOLUZIONE

 Non sempre questo accade, per fortuna. Sono tanti i responsabili della sicurezza che si attengono alle rigide disposizioni di legge in merito alla prevenzione della Legionellosi, incaricando imprese specializzate ad eseguire approfondite analisi dell’acqua, intervenendo tempestivamente qualora fosse batteriologicamente compromessa.

COSA FARE

C’è però il fondato sospetto che non tutti i responsabili della sicurezza di strutture pubbliche o private siano sufficientemente coscienti di quanto possa essere rischioso aprire un rubinetto. Sarebbe opportuno, piuttosto, seguire le disposizioni di legge e rispettare le linee guida regionali e nazionali per evitare – con una opportuna ispezione periodica della rete idrica – ogni tipo di problema.

Compito, quest’ultimo, della Servizi Speciali Srl, da oltre 15 anni leader nel settore della ispezione, pulizia e sanificazione degli impianti aeraulici ed idrici. Il nostro è un intervento che può salvare vite umane.

La Servizi Speciali srl ha sede a Bari, in Via S. Giorgio Martire, 97/6. Per contatti: Tel. +39 080 5052903. Mailto: info@servizispecialisrl.it; www.servizispecialisrl.it

I tradizionali sistemi di pulizia? Fermi agli anni Cinquanta. Come accompagniamo le imprese al cambio di rotta

Una recente dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità equivale a una sentenza: «I sistemi di pulizia attualmente utilizzati sono fermi alla metà del secolo e sono in larga parte responsabili delle centinaia di migliaia di infezioni ospedaliere che determinano un impressionante numero di vittime».

TRANQUILLI PER SOLI 7 MINUTI

Nulla di più vero: la tradizionale pulizia e sanificazione ha un effetto biocida che non supera i 7 minuti. Trascorso tale lasso di tempo, i materiali trattati sono nuovamente contaminati da virus e batteri, rilasciati dallo stesso uomo nell’aria e sulle superfici. È di tutta evidenza di come sia inutile continuare a pulire e sanificare alla vecchia maniera, tanto più nel pieno di una nuova ondata pandemica causata dal Covid-19, come se nulla fosse accaduto.

La tradizionale pulizia “ammala” profondamente le strutture dove è utilizzata, causando la Sindrome dell’Edificio Malato, un ambiente malsano dove è presente un inquinamento indoor così elevato da condizionare la salute di chi ha la sfortuna di lavorarci, di soggiornarci, di viverci o semplicemente di stazionarci per qualche ora.

LA SOLUZIONE

Per fortuna, c’è una soluzione per evitare che i batteri e virus come il Covid sopravvivano nell’ambiente. È sufficiente voltare pagina, bypassando i grandi interessi industriali che spingono a produrre e utilizzare i detergenti chimici. Occorre applicare i nuovi protocolli che la ricerca mette a disposizione ed il cui architrave sono i probiotici.

La biopulizia sostituisce, con soluzioni a base probiotica, i tradizionali sistemi che si affidano ai disinfettanti chimici. È una tecnologia sicura per la salute umana e può essere utilizzata in tutti gli ambienti: ospedali e residenze sanitarie, alberghi, scuole, mezzi trasporto, ambienti di lavoro. Qualunque superficie trattata con acqua e probiotici resta inattaccabile per 72 ore, impedendo al Covid e alle tante altre colonie batteriche e virali di sopravvivere poiché non trovano più né spazio né cibo per riprodursi.

La biopulizia è anche vantaggiosa dal punto di vista economico: è sufficiente utilizzare poche gocce di prodotto in un litro di acqua per sanificare oltre 120mq.

L’utilizzo dei probiotici non contribuisce all’immissione nell’ambiente dei VOC (composti organici volatili), dannosi per la salute umana e non inquina le falde acquifere, i mari, i laghi e i corsi d’acqua.

COME SERVIZI SPECIALI FORMA IL PERSONALE

Per gestire il cambio di rotta occorre, naturalmente, affidarsi ai migliori specialisti del settore, gli unici in grado di accompagnare le realtà interessate alla trasformazione della attività tradizionale.

La Servizi Speciali srl è tra le poche realtà italiane a proporre sul mercato questa innovativa soluzione ed è in grado di formare al corretto utilizzo dei probiotici sia il personale addetto alle pulizie interno alle strutture, sia quello in carico alle imprese di pulizia.

La Servizi Speciali insegna l’adozione dei nuovi protocolli di pulizia e sanificazione e i metodi per abbattere le tante colonie batteriche e virali presenti nell’aria che respiriamo.

COME CONTATTARCI

La Servizi Speciali srl ha sede a Bari, in Via S. Giorgio Martire, 97/6. Per contatti: Tel. +39 080 5052903. Mailto: info@servizispecialisrl.it; www.servizispecialisrl.it