Acqua, una faccenda tutt’altro che trasparente

Da sempre artisti e poeti usano l’acqua come elemento evocativo nelle loro opere. L’acqua è, ad esempio, usata come metro di paragone per stabilire la purezza di una persona.

“Sei trasparente come l’acqua” è  tra i complimenti migliori che possiamo ricevere oggi giorno.

In effetti, trasparente, inodore ed incolore sono i canoni che persino i chimici attribuiscono all’acqua.

L’acqua è davvero fondamentale per la nostra sopravvivenza. Moltissimi momenti della nostra giornata sono scanditi dal suo utilizzo: lavarsi la faccia di primo mattino, lavarsi le mani prima di mettersi a tavola, cucinare, farsi la doccia prima di andare a letto.

L’acqua è così parte integrante della nostra quotidianità che difficilmente riusciremmo a pensare ad una giornata senza usarla.

La Legionella è un batterio ubiquitario, in grado di stare praticamente ovunque che merita l’appellativo di batterio idrico: dove c’è acqua c’è – probabilmente – anche lei.

Da dove arriva?

E’ un batterio la cui comparsa sulla Terra si perde nella notte dei tempi e molto probabilmente avrà accompagnato l’uomo nel percorso evolutivo, vivendo e proliferando nei laghi, nei fiumi, nei bacini e in tutti i serbatoi naturali dal quale – grazie ad una delle invenzioni più strabilianti della storia, gli acquedotti– l’uomo ha iniziato a trasportare acqua fino a dentro i propri ambienti.

Se la Legionella nel fiume o nel lago nelle sue bassissime concentrazioni non ci deve spaventare in alcun modo, dovremmo iniziare a preoccuparci se nel nostro impianto idrico – nei serbatoi e nelle condotte – il batterio trovasse propizie condizioni per replicarsi e fare così accrescere le proprie concentrazioni.

 

Ha il giusto nutrimento? Ha adeguato ossigeno? Vive ad una giusta temperatura?

Se si risponde in modo affermativo alle domande qui riportate, potremmo dire che siamo più che certi che il batterio possa proliferare in modo esponenziale fino a raggiunge il valore di 10.000 ufc/l, valore indicato dalle Linee Guida del 7.5.2015 per sancire una “contaminazione massiva” dell’impianto idrico.

Cosa fare allora per fare un’adeguata prevenzione?

La prima cosa da fare è controllare se c’è contaminazione delle acque: solo così si può stabilire la giusta strategia da mettere in atto.

Eseguire le analisi microbiologiche per la determinazione e la quantificazione del batterio Legionella è il primo passo da intraprendere per proteggersi e difendersi da questo pericolo che silente arriva nelle nostre case, nei nostri uffici, nelle nostre scuole e che – stando a quanto riportano le recenti statistiche – miete un numero sempre maggiore di vittime.

 

 

Tra i banchi di scuola un diritto negato

Da qualche giorno, le campanelle nelle scuole della nostra regione hanno ripreso a suonare e migliaia di alunni sono rientrati in aula.

Volti felici, sereni, pronti ad apprendere nuovo sapere. Ma sono davvero sicuri i nostri bambini quando vanno a scuola? C’è un’insidia che si nasconde tra i banchi di scuola, un’insidia non ancora conosciuta, evidenza questa spiegabile attraverso la scarsa informazione.

L’acqua – impiegata per uso igienico – utilizzata per lavarsi le mani o il viso, potrebbe essere contaminata dal batterio Legionella, un batterio pericoloso, capace di provocare un’importante patologia, la legionellosi.

La Servizi Speciali srl è una delle tante aziende che – da anni ormai – si occupa di prevenzione dal rischio Legionella. Poco prima che le maestre si siedano in cattedra, l’azienda si reca puntualmente dagli amministratori dei Comuni della Puglia per parlare con loro del problema Legionella, dei rischi per la salute dei più piccoli e delle misure preventive che possono essere attuate.

Davanti a tutto ciò, la risposta che ci viene data è quasi sempre la stessa. Ci si nasconde dietro la mancanza di fondi e si lasciano le cose così come sono, senza far nulla di concreto per i piccoli, i futuri cittadini.

Non bisogna fare però di tutt’erba un fascio e dire che ci sono alcuni Comuni che si mostrano attenti alla nostra iniziativa e sensibili alla problematica.

 

 

Bari, Rutigliano e Monopoli: amiamo definirli comuni virtuosi perché puntualmente, prima dell’inizio dell’anno scolastico, richiedono ad aziende specializzate servizi di bonifica degli impianti idrici. Sono virtuosi perché, pur non vivendo una situazione economicamente florida, riescono ugualmente a reperire fondi; riescono, quindi, a fare in modo che i piccoli godano di un diritto fondamentale, quello di trascorrere nella più ferma tranquillità le ore passate a scuola.

Oltre a questo, agli amministratori dei comuni virtuosi si riconosce una grande dote: la sensibilità e la straordinaria attenzione rivolta ai bambini e verso il problema.

Con la salute dei piccoli non si scherza mai.

A maggior ragione quando si sa che sono proprio i bambini le principali vittime preferenziali della Legionella; tra loro si registrano casi di legionellosi, una forma di polmonite determinata dal batterio – in alcuni casi letale.

Legionella, il pericolo è a portata di naso

La Legionella negli ultimi anni è diventata una vera e propria star mediatica e di lotta alla Legionella se ne parla continuamente. Si parla del pericolo Legionella principalmente nelle reti idriche: questo batterio, insieme ad altri, può proliferare sotto una “coperta” detta biofilm. La “coperta” è però fragile e che da un momento all’altro potrebbe ledersi e permettere così la fuoriuscita del batterio e la sua dispersione nell’acqua.

Quello che non tutti sanno è che la Legionella pneumophila – meglio chiamarla con nome e cognome – può ritrovarsi anche negli impianti aeraulici.

Questo avviene quando i sistemi aeraulici, predisposti per il condizionamento dell’aria, non sono sottoposti corretta manutenzione sanitaria.

Da letteratura si sa che la Legionella predilige ambienti caldi ed umidi. Temperatura ed umidità fanno sì che gli impianti aeraulici siano ambienti favorevoli alla crescita e alla proliferazione del batterio. Ecco spiegata la contaminazione microbiologica degli impianti.

I primissimi studi sulla Legionella pneumophila nei panni di inquinante di natura biologica negli spazi confinati furono proprio eseguiti sugli impianti di climatizzazione.

La lente di ingrandimento fu puntata verso i sistemi di deumidificazione , le torri di evaporazione e i sistemi di raffreddamento.

Di certo, oggi si sa che ci sono zone dell’impianto di condizionamento – dove si registra l’accumulo e il ristagno di acqua – maggiormente soggette a contaminazione da Legionella pneumophila.

In questi punti critici va incentrata l’attività di sorveglianza e va eseguita una manutenzione periodica.

La contaminazione non è limitata a questi punti: se viene evidenziata la presenza di Legionella pneumophila, è facile ipotizzare che il batterio possa spostarsi e proliferare indisturbato altrove, a patto che trovi le giuste ed adeguate condizioni per sopravvivere.

La Legionella non è però il solo problema delle condotte aerauliche.

Chissà quali inquinanti microbiologici popolano questa condotta?

 

L’essenziale è invisibile agli occhi

“L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Ѐ una celebre frase tratta dal capolavoro letterario di Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”.

Questa espressione è ormai largamente spesa in diversi ambiti. Ci fa riflettere sul fatto che a volte le cose che veramente contano per ciascuno di noi sono in realtà le cose più semplici, quelle invisibili ai nostri occhi.

Un po’ come l’aria, essenziale per la nostra vita, ma invisibile agli occhi.

Diverse possono essere le insidie celate nell’aria che respiriamo quotidianamente, soprattutto se parliamo di aria indoor.

L’aria fronteggia due diverse problematiche: la contaminazione chimica e la contaminazione microbiologica. Questa distinzione è possibile farla se consideriamo la natura del contaminante che “sporca” l’aria.

Della contaminazione chimica ci siamo occupati nel precedente articolo, mentre la contaminazione microbiologica può essere considerata corresponsabile dell’evidente riduzione della qualità dell’aria.

Come si spiega la contaminazione microbiologica? Gli impianti aeraulici, per via di loro caratteristiche sia strutturali che funzionali, rappresentano luogo ideale di crescita per diversi microrganismi.

Il problema non è la sola presenza dei microrganismi ma anche la loro proliferazione. In ogni punto dell’impianto, i microrganismi potrebbero trovare condizioni idonee per replicarsi, generando così una minaccia sempre più concreta per la nostra salute.

Le condizioni favorevoli alla crescita e alla proliferazione vengono garantite dal tasso di umidità e dalla temperatura.

Ma quali microrganismi popolano gli impianti aeraulici?

Possiamo imbatterci in batteri, virus o funghi.

Tra i batteri che potrebbero popolare le condotte aerauliche, tanto clamore fa il batterio Legionella. Tanto ma – oseremmo dire – ingiustificato clamore.

Legionella ha come suo habitat primario l’acqua. Pochissimi sono i punti dell’impianto aeraulico in cui c’è acqua, quindi bassissima è la possibilità di incontrare questo batterio. Problema ben più serio è la presenza della Legionella negli impianti idrici.

Ci sono altri numerosi pericoli nascosti nelle condotte aerauliche come alcuni miceti quali Aspergillus spp., Cladosporium spp., Penicillium spp. o altri batteri come Staphylococcus aureus o Pseudomonas aeruginosa.

Questi contaminanti microbiologici determinano numerose patologie riconducibili alla Sindrome dell’Edificio Malato, sindrome che nell’ultimo ventennio ha visto aumentare vertiginosamente il numero delle sue vittime.

Quali sono i meccanismi patologici che si innescano quando respiriamo aria contaminata?

La risposta nel prossimo aggiornamento.

Alba, Ministro Orlando: “bonifica in tempi rapidi del carcere”

Il ministro della Giustizia Orlando

Il ministro della Giustizia ha risposto al question time sull’epidemia di legionella che ha colpito il carcere di Alba: “la casa ricondariale sarà resistituita in assoluta sicurezza all’uso penitenziario”

Il ministro dell Giustizia Orlando
Il ministro dell Giustizia Orlando

Dopo i casi di legionella verificativi nel carcere di Alba, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto “l’immediato trasferimento dei detenuti in altre strutture disponibili, e promosso la mobilità temporanea del personale. Ulteriori iniziative hanno riguardato l’analisi delle operazioni necessarie a realizzare, in tempi rapidi, la bonifica o la sostituzione degli impianti, come prescritto dall’autorità sanitaria. Per questo è stato demandato alle competenti articolazioni ministeriali lo studio e l’elaborazione di progetti di ristrutturazione ed adeguamento e sono state già formulate soluzioni di intervento”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando al question time.

Tra la fine del 2015 e i primi giorni di gennaio, infatti, sono stati ben quattro i casi di legionella riscontrati nella casa circondariale nel quale si contavano 122 detenuti (fra cui 21 collaboratori di giustizia) e un centinaio di agenti di polizia penitenziaria, tutti trasferiti in altre strutture del Piemonte, in particolare a Alessandria, Cuneo, Fossano, Saluzzo e Vercelli.

L’Amministrazione Penitenziaria – ha aggiunto – “ha inserito i relativi interventi nel programma triennale 2016-2018”. E “ha avviato valutazioni tecniche di fattibilità per la predisposizione del progetto preliminare e l’individuazione delle modalità più utili a garantire la maggiore celerità nelle successive fasi di progettazione esecutiva, appalto, esecuzione e collaudo dei lavori affinché il carcere di Alba possa essere restituito, in condizioni di assoluta sicurezza, all’uso penitenziario”.

Rischio legionella a scuola: come prevenirlo?

A scuola molto spesso il problema della legionella viene sottovalutato. Occorrono invece azioni preventive per evitare la diffusione del batterio in uno degli ambienti più delicati per bambini e ragazzi.

Una classe a scuola
Una classe a scuola

La legionellosi rappresenta un problema spesso poco considerato nelle valutazioni del rischio biologico di un Istituto Scolastico e in molti casi non vengono prese le misure necessarieper ridurre il rischio di diffusione di questo batterio.

Le legionelle sono batteri che possono essere presenti negli habitat acquatici caldi (come i serbatoi di acqua): si riproducono tra 25 e 42°C, ma sono in grado di sopravvivere in un range di temperatura molto più ampio, tra 5,7 e 63°C. Le legionelle, ove presenti, possono dar luogo ad una malattia infettiva grave a letalità elevata, che si può manifestare sia in forma di polmonite, sia in forma febbrile extrapolmonare.

Le condizioni più favorevoli alla loro proliferazione sono: condizioni di stagnazione; presenza di incrostazioni e sedimenti; biofilm (aggregati costituiti da altri batteri, alghe, polimeri e sali naturali); presenza di amebe. L’unico serbatoio naturale di Legionella è l’ambiente (ambienti lacustri, corsi d’acqua, acque termali, ecc.) e da qui il batterio passa nei siti che costituiscono il serbatoio artificiale (acqua condotta cittadina, impianti idrici dei singoli edifici ecc.).

Per prevenire situazioni favorevoli alla diffusione del batterio occorre porre in essere sugli impianti presenti nell’edificio scolastico gli interventi di manutenzione periodica come: effettuare regolarmente la decalcificazione dei rompigetto dei rubinetti; svuotare, disincrostare e disinfettare almeno due volte l’anno i serbatoi di accumulo dell’acqua calda compresi gli scalda acqua elettrici; mantenere una temperatura dell’acqua calda superiore ai 50°/55°C; provvedere alla manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aria provvedendo alla regolare pulizia e disinfezione dei filtri; far scorrere l’acqua dai rubinetti delle docce, lavabi etc per alcuni minuti prima dell’uso, in caso di mancato utilizzo per alcuni giorni.

Casi di legionella in aumento nell’Unione Europea

Il batterio della legionella

Nell’ultimo anno, nell’Unione Europea, i casi di Legionella sono nettamente aumentati. Francia, Germania, Italia, Portogallo e Spagna rappresentavano il 74% di tutti i casi.

Il batterio della legionella
Il batterio della legionella

La legionella resta un problema di primo piano, in Italia ma non solo. I casi infatti sarebbero in forte aumento anche fra tutti gli stati dell’Unione europea, mai stati così tanti dal 2014. I dati sono riportati dal report dell’ ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) sulle malattie infettive.

Secondo l’Agenzia della UE impegnata nelle procedure di campionamento, monitoraggio e prevenzione con l’obiettivo di rafforzare le difese dell’Europa contro le malattie infettive, i casi di legionellosi sono in aumento non perché la legionella sia diventata più pericolosa, ma perché sono migliorati gli strumenti diagnostici.

Francia, Germania, Italia, Portogallo e Spagna rappresentavano il 74% di tutti i casi. Le principali caratteristiche dei casi segnalati nel 2014 erano molto simili a quelli segnalati negli anni precedenti: la maggior parte dei casi sono sporadici e la malattia ha interessato principalmente i maschi più anziani. Nel 2014, sono stati segnalati 953 casi di malattia del legionario (TALD) a viaggi-collegati, il 21% rispetto al 2013. Questo è in linea con il tasso di notifica complessivo aumentato per la malattia della Legionella.

La legionella si può trovare ovunque, poichè predilige habitat acquatici caldi, tra i 25 e i 45 gradi. In genere il batterio può colonizzare tutti gli ambienti acquatici artificiali, gli impianti idrici, di umidificazione e condizionamento. Ovunque ci sia acqua calda c’è il rischio di trovare la legionella, ma i luoghi con acqua calda nebulizzata sono i più pericolosi.

Casi di legionellosi sono stati segnalati in ospedali, case di cura, studi odontoiatrici, alberghi, campeggi, impianti termali e ricreativi (palestre, piscine, idromassaggi), giardini e campi da golf con sistemi di irrigazione a spruzzo e/o fontane decorative, navi da crociera. Gli alberghi, per esempio, sono spazi ove nella pressoché generalità dei casi vi sono tali tipi d’impianti o serbatoi. È ovvio che un’adeguata manutenzione può limitare di gran lunga i rischi di proliferazione della legionella. Controlli che non sempre sono puntuali ed efficaci. Ecco perché le autorità sanitarie, specie nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, dovrebbero aumentare le attività di verifica al fine d’impedire sul nascere l’eventuale diffusione della temibile infezione.

Morte per legionella: due condanne in primo grado

Medici sotto accusa a Ferrara

I fatti risalgono all’ottobre del 2011: due medici sono stati ritenuti colpevoli in primo grado della morte di un’anziana deceduta per legionella all’ospedale Sant’Anna di Ferrara.

Medici sotto accusa a Ferrara
Medici sotto accusa a Ferrara

Si è conclusa con due condanne a otto mesi di reclusione (con sospensione della condizionale) il processo in primo grado per due medici accusati della morte di una paziente dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara, deceduta a 71 anni a causa di un’infezione di legionella.

I fatti risalgono al 2011: la 71enne si fece ricoverare il 19 agosto a Cento per una cardiopatia, per poi essere trasferita sette giorni dopo al Sant’Anna. La donna, secondo la procura, diede segnali di miglioramento fino ai primi giorni di ottobre, quando cominciò ad accusare notevoli difficoltà respiratorie e fu trasferita nel reparto di rianimazione. Il decesso avvenne il 7 ottobre.

Il tribunale ha dovuto infatti chiarire quali fossero le misure di prevenzione in vigore al Sant’Anna, oltre che accertare quale ceppo batterico fosse stato rilevato nel sangue della donna e le quantità riscontrate nelle acque dei rubinetti e dei sanitari dell’ex ospedale.

A dare la svolta all’inchiesta sono state anche le indagini dell’avvocato dei familiari della vittima, il cui consulente tecnico ha confermato il ‘nesso causale’ tra la morte della donna e l’infezione di legionella riscontrata nel suo sangue in seguito al decesso in particolare per le tempistiche con cui avvennero i fatti: la 71enne infatti fu ricoverata per oltre un mese al Sant’Anna e secondo procura e parte civile i primi sintomi della legionella, nel caso fosse stata contratta all’esterno dell’ospedale, si sarebbero dovuti palesare assai prima. Un punto questo contrastato dagli avvocati dei due medici  i cui consulenti hanno sostenuto che il tempo di incubazione della legionella può toccare anche i sei mesi.

Alba: completata l’evacuazione del carcere

Il carcere di Alessandria

Dopo i tre casi di legionella, è scattato lo sfollamento del carcere “Giuseppe Montalto”: 122 detenuti sono stati trasferiti in altre strutture vicine. Disposta la bonifica dell’impianto idrico.

Il carcere di Alessandria
Il carcere di Alessandria, una delle strutture che ospiteranno i detenuti

È stato completato ieri il trasferimento dei detenuti del carcere di Alba dopo l’allarme legionella dei giorni scorsi. Si tratta di 122 detenuti (fra cui 21 collaboratori di giustizia) e un altro centinaio di agenti di polizia penitenziaria, tutti distribuiti nelle strutture di Alessandria, Cuneo, Fossano, Saluzzo e Vercelli.

Tra la fine del 2015 e i primi giorni di gennaio, infatti, sono stati ben quattro i casi di legionella riscontrati nella casa circondariale. Di questi un detenuto condannato all’ergastolo sarebbe in gravi condizioni e ricoverato nell’ospedale San Lazzaro in coma farmacologico. Immediatamente era scattata la denuncia del sindacato Seppe che aveva sottolineato come da tempo la situazione sanitaria nel carcere di Alba (ma non solo) fosse critica e quello emerso non era il primo caso di legionella.

Intanto, con un’ordinanza a firma del sindaco di Alba, Maurizio Marello, è stata disposta la bonifica dell’impianto idrico nel carcere cittadino che potrebbe essere all’origine del diffondersi del batterio. Nei giorni scorsi è stato effettuato un sopralluogo da parte dei tecnici dell’amministrazione Penitenziaria per verificare le condizioni dell’istituto e domani, a Torino, il provveditorato s’incontrerà con le organizzazioni sindacali.

Alba, carcere evacuato per epidemia di legionella

carcere di Alba

Epidemia di legionella nella casa circondariale di Alba, nel cuneese: già 3 casi accertati, di questi uno sarebbe in gravi condizioni. Decisa l’evacuazione della struttura.

La casa circondariale "Giuseppe Montalto"
La casa circondariale “Giuseppe Montalto”

Scatta l’evacuazione del carcere “Giuseppe Montalto” di Alba per una epidemia di legionella. Sarebbero infatti già 3 i casi conclamati, più uno in fase di accertamento. Di questi uno sarebbe in gravi condizioni.

Il Dipartimento di Amministrazione Penitenziara ha quindi deciso di procedere con lo sfollamento, nel più breve tempo possibile, della struttura che ospita attualmente 122 detenuti (di cui 22 collaboratori di giustizia) più 112 poliziotti in servizio per un totale di oltre 234 persone che dovranno essere distribuite nelle strutture più idonee del Piemonte.

A darne notizia è l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria per voce del Segretario Generale Leo Beneduci che aggiunge “ci complimentiamo per la tempestività dell’iniziativa assunta dall’Amministrazione Penitenziaria e nel contempo ci auguriamo che analoga sensibilità gli organi penitenziari a partire dal Provveditore Regionale la dimostrino ponendo in essere ogni iniziativa idonea ad alleviare il grave disagio dell’utenza e del personale”.

Soltanto una settimana fa, il 31 dicembre, uno dei detenuti condannato all’ergastolo era stato ricoverato nell’Ospedale San Lazzaro di Alba in coma farmacologico proprio perchè affetto da legionella. A comunicarlo era stato il sindacato Seppe che aveva immediatamente lanciato l’allarme legionella. Non era infatti il primo caso: già in precedenza uno dei detenuti e un polizzioto avevano contratto il batterio.