L’IMPORTANZA DI FARE MANUTENZIONE AGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

Gli impianti di climatizzazione possono diventare un veicolo pericolosissimo di malattie per la salute umana. Vi illustriamo quali sono i rischi e cosa dice la legge sull’importanza della manutenzione.

L’obbligo imposto dalla legge

Non si tratta solo di prassi. Sull’importanza di fare manutenzione agli impianti di climatizzazione si è espressa anche la legge: nell’allegato 4 al D.Lgs. n. 81/2008 si legge che qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata, deve essere eliminato rapidamente. L’inosservanza comporta una serie di conseguenze che vanno dall’arresto da 3 a 6 mesi, alla possibilità del risarcimento del danno provocato, arrivando, nei casi più gravi, al delitto colposo contro la salute pubblica e alle lesioni personali colpose.

Si aggiunga anche che il Provvedimento 2636 del 5 Ottobre 2006 della conferenza Stato Regioni definisce precisi protocolli tecnici per la manutenzione degli impianti di climatizzazione, definendo idoneo il subsistema aeraulico quando tutte le superfici presentano una quantità di particolato inferiore a 1g/m2. Ulteriori direttive riguardano la prevenzione e il controllo della legionellosi, una malattia monitorata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sua pericolosità.

I rischi per la salute

Oggi, oltre al rischio della Sindrome dell’Edificio Malato e quello della legionella, uno ancor più grave incombe sull’incolumità del lavoratore: il Covid-19.

E’ un fatto accertato che il virus, veicolato dalle polveri sottili presenti nell’impianto, entri nei luoghi di lavoro, contamini l’aria e metta in crisi le strutture. Da quel momento, l’integrità fisica degli individui potrebbe non essere più garantita e i soggetti più fragili potrebbero subire danni, a volte irreversibili per il loro stato di salute.

Non verificare le condizioni degli impianti di climatizzazione, ritenendo secondaria l’importanza di una buona manutenzione, potrebbe arrecare seri danni alla salute degli individui. E’ dunque un obbligo morale, prima che in nome della legge, che gli impianti vengano ispezionati. Un contributo che i responsabili della sicurezza delle strutture pubbliche o private devono dare perché l’autunno e l’inverno facciano meno paura.

La Servizi Speciali, la più antica azienda del territorio, è a disposizione di quanti volessero verificare lo stato del loro impianto.

COVID-19: COSA ASPETTARCI IN AUTUNNO

Covid19: cosa aspettarci nei prossimi mesi

Facciamo luce sulle modalità di trasmissione per via aerea e gli errori che ancora commettiamo per comprendere cosa aspettarci in autunno e come prevenire il Covid-19.

Siamo a settembre e il rischio di confondere i sintomi di un’innocua influenza stagionale con quelli del Covid-19 ci impongono di fare chiarezza per capire cosa aspettarci in autunno. E’ bene comprendere come il virus si diffonde, quali sono gli errori che comunemente commettiamo e quali sono le misure che possiamo mettere in campo per fronteggiarlo.

Modalità di trasmissione area del Covid-19

I dati raccolti fino ad ora ci dicono che tra le modalità più frequenti di trasmissione del Covid-19 c’è quella che avviene per via area, più specificatamente chiamata droplet:, ovvero l’emissione di piccolissime gocce di saliva che fuoriescono da un soggetto quando parla, tossisce o starnutisce e che possono raggiungere e infettarne un altro fino ad una distanza di 2 metri (di qui la necessità di essere distanziati gli uni dagli altri di almeno 1 metro).

A questo si aggiunga che, quando queste goccioline evaporano, viene generato il bioaerosol :componenti non acquose dell’espettorato ed eventuali virus patogeni rimangono sospesi nell’aria per un lasso di tempo molto lungo, diventando quindi un pericolo consistente negli ambienti chiusi, poco ventilati e sovraffollati.

In altre parole, nei prossimi mesi, la trasmissione via aria del Covid-19 sarà quella da temere maggiormente.

Fattori che ci espongono al rischio

Si consideri inoltre che, nonostante le misure precauzionali per evitare il rischio di contagio del Covid-19 siano di fatto in gran parte rispettate, non è possibile aspettarsi sempre la massima attenzione da parte di tutti e, non di rado, accade che disattenzione e disinformazione siano fattori che concorrono all’abbassamento del livello di sicurezza negli ambienti che frequentiamo.

Un esempio è fornito proprio dalla scarsa considerazione della diffusione del virus per via aerea che induce erroneamente a credere che per rendere un ambiente sicuro basti una sommaria disinfezione delle superfici con cui la gente viene a contatto e che questo, unitamente all’utilizzo di dispositivi di protezione primaria, sia sufficiente ad azzerare i rischi di contagio.

L’importanza di respirare aria pulita

Comprendere che il Covid-19 permane nell’aria per un tempo lunghissimo, che l’aria stessa è un mezzo di trasmissione estremamente pericoloso e da non sottovalutare, è un tema da tenere in grande considerazione per questo autunno che ci attende. Di conseguenza è doveroso che le strutture, gli enti, gli istituti scolastici e di assistenza sanitaria comprendano la differenza sostanziale che esiste tra la maggior parte delle sanificazioni offerte dal mercato, effettuate sì con prodotti biocidi, ma i cui effetti sono parziali e limitati nel tempo e una vera e propria disinfezione dell’aria, l’unica che possa di fatto essere considerata sanificazione ambientale, capace di depurare l’ambiente tanto dai virus e batteri presenti nell’aria, quanto quelli depositati sulle superfici.

Cosa aspettarci se non interverremo

E’ presto detto: l’epidemia è ancora in corso e in Italia i contagi sono in aumento e, a guardare la situazione globale, il quadro è decisamente peggiore. Il Covid-19 contamina le superfici, l’aria che respiriamo, i microrganismi permangono negli impianti di condizionamento, di ventilazione e di riscaldamento e particolari condizioni ambientali possono trasportare gli agenti patogeni fino ad una distanza di 7 metri. Viene facile comprendere quanto l’argomento della diffusione per via aerea sia di fondamentale importanza, specie se il rischio cui tutti andiamo incontro può avere conseguenze devastanti.

L’azienda ServiziSpecialSrl opera sul territorio da più di 12 anni in materia di sanificazioni ambientali scientificamente giustificate e invita a prestare massima attenzione alle corrette norme da attuare in prima persona e quelle che vengono attuate da altri per preservare al meglio la salute di tutti.

Per consulenze specifiche vi invitiamo a contattarci al numero 080 505 2903.

https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/07/06/news/oms_covid_viaggia_nell_aria_piu_di_quanto_si_pensava-261119365/

COME SANIFICARE GLI AMBIENTI: IL METODO PIù EFFICACE

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L’interrogativo più gettonato degli ultimi mesi è “come sanificare gli ambienti in cui viviamo?”. Vi illustriamo i metodi possibili e qual è quello più efficace.

Se l’interrogativo di questi mesi è “come sanificare gli ambienti in cui viviamo?”, occorre innanzitutto fare una premessa: quando si parla di sanificazione ambientale s’intende una bonifica della qualità dell’aria in cui si concentrano virus, funghi e batteri che, veicolati dalle polveri sottili, entrano direttamente nel sistema respiratorio, causando infezioni potenzialmente letali per la salute. Garantire e riportare la carica microbica entro standard igienici ottimali, attraverso operazioni di rimozione di agenti contaminanti, è dunque fondamentale per prevenire i rischi di malattie causate da organismi aerotrasportati.

In questa difficile fase Covid-19 affrontare questo tema diventa fondamentale per aziende, strutture sanitarie e scolastiche per garantire la messa a disposizione di ambienti sicuri e praticabili, ma anche a  prevenire fasi di severo distanziamento sociale. Per tali ragioni ci siamo interrogati su come sia possibile sanificare gli ambienti, sui metodi in uso e quale sia invece il più efficace in materia di sterilizzazione e sanificazione ambientale, chiedendo alle nostre biologhe pareri e confronti sull’efficacia di tali metodi e quale sia effettivamente il migliore.

SANIFICAZIONE “MINIMALE”

Si tratta di quella sanificazione che le imprese di pulizia svolgono utilizzando nebulizzatori elettrici che immettono nell’ambiente una nuvola di acqua e sanificante che uccide solo virus e batteri presenti sulle superfici.

Trascorso un lasso di tempo piuttosto breve le superfici tornano ad essere esposte ad agenti patogeni presenti nell’ambiente. Si tratta dunque di una sanificazione da considerarsi poco più che minimale e che di fatto non è certificabile come ambientale.

Voto delle nostre biologhe: 4

Prezzo medio di mercato €0,80/1,20 mq

SANIFICAZIONE “MEDIANA”

Anche detta sanificazione elettrostatica, è ideale per garantire nel tempo l’inattacabilità delle superfici dalle contaminazioni batteriche e virali attraverso la carica elettrostatica a cui viene legato il liquido sanificante. Per operarla si utilizzano apparecchi elettrici che trasformano il sanificante in bio-pellicola che ricopre le superfici, rendendole immuni ai batteri come il Covid-19.

Sebbene questo trattamento sia ritenuto notevolmente più efficace rispetto alla sanificazione minimale e costituisca una vera e propria rivoluzione in termini di sterilizzazione, i suoi effetti non prolungati nel tempo lo rendono un metodo di sterilizzazione buono ma parziale, da ripetersi frequentemente.

Voto delle nostre biologhe: 6,5

Prezzo medio di mercato €1,20/1,50 mq

SANIFICAZIONE “MASSIMA”

Da considerarsi l’unica vera sanificazione ambientale, in grado di fornire protezione dal Covid-19 e dalla moltitudine di agenti patogeni che si convogliano negli ambienti. Senza alternative negli ambienti con più presenze, nelle strutture pubbliche, sanitarie o scolastiche che siano, questo sistema purifica contemporaneamente sia le superfici che l’aria attraverso un sistema di atomizzazione che satura gli ambienti di biocida e li disinfetta dalla presenza di agenti patogeni.

Occorre precisare che questo metodo è l’unico in grado di garantire una reale disinfezione degli ambienti, durevole nel tempo e per la quale si ottenga il riconoscimento di certificazione di sanificazione ambientale.

Voto delle nostre biologhe: 9

Prezzo medio di mercato: costo variabile

(Si invita a richiedere un preventivo di spesa a ServiziSpecialiSrl al numero 080 505 2903

LA SANIFICAZIONE FUGACE

Ci sono momenti che richiedono un linguaggio chiaro e netto per rendere meglio l’idea, per semplificare il concetto, per riflettere.

Un pilastro importante per la prevenzione da Coronavirus è indubbiamente la sanificazione delle superfici da contatto.

E’ questa la ragione che spiega perché in ogni tipo di struttura la sanificazione venga svolta adeguatamente e puntualmente, ricorrendo di tanto in tanto ad aziende esterne, convinti che quella sanificazione dia più garanzia di quella svolta nel quotidiano.

Purtroppo la sanificazione così svolta è del tutto inefficace a garantire l’assenza di virus e batteri nel tempo, perché l’attività del sanificante è fugace e dopo 15 minuti svanisce. Trascorso tale lasso di tempo ricomincia impietosa la contaminazione batterica e virale delle superfici.

E’ questa la ragione della frequente sollecitudine a lavarsi spesso le mani.

Dunque, la sanificazione tradizionale delle superfici, sia svolta a mano dal personale interno, sia eseguita con gli appositi nebulizzatori dell’azienda esterna, va considerata un intervento palliativo.

Si tratta pertanto di un problema serio che va affrontato con le giuste competenze, che possiedono soltanto aziende di analisi e sanificazione ambientale con professionalità, esperienza, mezzi e preparazione.

Si può passare da una sanificazione a tempo a una sanificazione nel tempo?

Oggi si può e mai come in questo momento è fondamentale per la convivenza con il COVID-19.

Anni di ricerca da parte dei biologi della nostra azienda, li ha portati a capovolgere il sistema di sanificazione tradizionale.

Più che di evoluzione del sistema, si deve parlare di rivoluzione dell’intervento, in quanto il sanificante anziché esaurire la sua attività biocida in 10-15 minuti, la prolunga nel tempo. Si tratta evidentemente di un risultato clamoroso, ottenuto grazie all’impiego di tecnologie innovative.

La Servizi Speciali è a disposizione di quanti ne volessero sapere di più su come convivere con il COVID-19.

Oltre il Covid-19

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Il Covid-19 non è il male maggiore

Mentre la consapevolezza del rischio per la salute a causa dell’inquinamento atmosferico è patrimonio comune, è difficile accettare l’idea che l’aria contaminata nei luoghi di lavoro possa costituire una reale minaccia per l’integrità fisica dei lavoratori, ben più grave di quello del Covid-19.

L’inquinamento dell’aria negli ambienti indoor rappresenta un problema importante per la salute pubblica con significative implicazioni sociali ed economiche.

L’impatto sulla salute umana dell’area respirata emessa dagli impianti in evidente degrado igienico-sanitario può essere causa di effetti che vanno dal disagio neurosensoriale a condizioni di malessere diffuso, diminuzione del comfort, percezione negativa della qualità dell’aria, fino a gravi condizioni di salute a carico dell’apparato respiratorio, principale porta d’ingresso dei contaminanti indoor.

L’assorbimento a livello respiratorio delle polveri sottili emesse da impianti aeraulici in condizioni critiche e la successiva circolazione di tali polveri nell’organismo possono dare luogo ad un effetto cancerogeno in un qualsiasi organo a seconda del tropismo di questo. Inoltre, con l’aumentare della concentrazione delle sostanze nocive, il numero delle ultime cresce in modo proporzionale.

La contaminazione dei luoghi di lavoro non è mai figlia del caso ma è piuttosto la conseguenza più grave dei rischi a volte sottovalutati, altri del tutto ignorati.

Le condizioni di vita del lavoratore dipendono direttamente dall’ambiente in cui presta la sua opera. E’ pertanto necessario proteggere e preservare l’ambiente per assicurare una qualità di vita degna e sostenibile.

Virus e batteri, Covid-19 incluso, non sono un problema tanto quanto lo è tenere l’asticella dell’igiene troppo bassa. Molti ignorano che l’aria assomiglia ad una discarica nella quale confluisce di tutto: polveri sottili, virus (Cytomegalovirus, Herpes Simplex), batteri (Escherichia Coli, Pseudomonas Aerginosa, Klebsiella) e muffe.

Naturalmente del Covid-19 dobbiamo preoccuparci, ma dovremmo farlo ancor di più della qualità dell’aria che, se chimicamente e microbiologicamente contaminata, col tempo comprometterà inevitabilmente il sistema polmonare dei lavoratori.

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Il male oscuro

Chi mai metterebbe in relazione un mal di testa ricorrente o un diffuso senso di astenia e di malessere con la qualità dell’aria respirata? Come sospettare che dietro il peggiorare di patologie pregresse come l’asma o le riniti ci sia l’aria malsana del proprio ufficio?

L’aria, infatti, è il primo veicolo con cui gli inquinanti, chimici o biologici che siano, si muovono ed è proprio l’aria che media il contatto tra l’uomo e questi ospiti indesiderati. Il respiro, un’azione spontanea, così naturale, può trasformarsi in una minaccia per noi se l’aria indoor è inquinata.

Numerosi dati scientifici dimostrano come i principali responsabili dell’abbassamento della qualità dell’aria indoor siano gli impianti aeraulici.

I benefici apportati dall’impiego di questi impianti sono solo apparenti perché se l’impianto è oggetto di contaminazione, numerose e drammatiche possono essere le conseguenze per chi respira aria inquinata. A che prezzo siamo disposti a cedere la nostra salute?

La sola manutenzione tecnica non basta in quanto solamente la manutenzione di tipo sanitario può contrastare ed eliminare il rischio biologico associato agli impianti aeraulici.

Ognuno di noi ha diritto a vivere e lavorare in un ambiente salubre e sicuro sotto ogni punto di vista: dunque, le azioni di prevenzione del rischio sul luogo di lavoro devono riguardare non solo i possibili eventi traumatici, ma anche la minaccia silente ma presente legata al livello di qualità dell’aria respirata che tiene sotto schiaffo gli ignari lavoratori.

Impianti di aria condizionata sporchi, il parere della pneumologa

“Attenti alle condotte aerauliche non sanificate e sporche. Il rischio alla salute è elevato” lo dice la Dottoressa Agnese Posca, pneumologa al Policlinico di Bari.

In varie trasmissioni televisive, autorevoli virologi sostengono che le condotte di aria sporche o mal mantenute, possono essere concausa di malattie, specie in ospedali. Cosa ne pensa?

“Hanno perfettamente ragione. Di per sé le condotte aerauliche igienicamente mal tenute possono essere fonte di malattie polmonari, per chi è sano, e penso alla polmonite da condizionatori. Lo sono maggiormente verso soggetti con altre patologie pregresse. Ecco perché il suggerimento del medico è di tenerle igienicamente a posto. E naturalmente ricambiare l’aria agli ambienti aprendo il più possibile le finestre dei luoghi”.

Bisogna fare delle verifiche su questi impianti?

“Sono consigliate, al pari della sanificazione. Come in procinto dell’estate è bene tenere sotto controllo i condizionatori di aria che vanno sanificati e igienizzati. Resto dell’idea che meglio sarebbe non accenderli”.

Tra le patologie ci mette la legionellosi?

“Anche ed è insidiosa. Riguarda l’acqua e le condotte, specialmente dopo un lungo periodo di stop. Sarebbe saggio provvedere alla sanificazione delle condotte e dei serbatoi specialmente in strutture come gli alberghi ed anche, non dimentichiamolo, nei condomini dei palazzi per le tubazioni ed i serbatoi”.

Lo dice la legge!

Risparmiare in sanificazione e pratiche di tutela della salubrità degli ambienti di lavoro, può costare caro in termini penali e di risarcimento del danno e quello che appare un risparmio, diventa alla fine un salasso molto costoso. La recente normativa Inail sul Covid-19 (illustrata con apposita circolare esplicativa) dice che il datore di lavoro risponde per dolo o colpa del contagio da Covid-19 (malattia professionale) subito dal dipendente. La stessa cosa dicasi nel caso dell’albergatore il cui cliente si ammali per le stesse ragioni.

Lo abbiamo chiesto ad un autorevole esperto di diritto penale, l’avvocato Filiberto Palumbo: “Il senso della normativa è questo. L’Inail anticipa l’entità del danno subito dal lavoratore in caso di contagio contratto sul posto di lavoro nel caso, provato, che il titolare abbia omesso colposamente, con negligenza, imprudenza o imperizia tutti gli accorgimenti di legge come mascherine, gel disinfettante e sanificazione dei luoghi e condotte. Questo è l’aspetto privatistico. Però in capo all’imprenditore scatta altro tipo di responsabilità ed è quella penale. Se il suo dipendente o il cliente si ammalano a seguito di condotte colpose egli risponde del reato di lesioni colpose, art. 590 del codice penale, e ove subentri la morte, di omicidio colposo art. 589 c.p. A volte può scattare quella ipotesi detta dolo eventuale, ovvero se pur non volendo l’evento morte, lo abbia messo in considerazione come possibilità. Naturalmente nel processo penale il danneggiato, cioè il lavoratore o il cliente contagiato, possono costituirsi parte civile. In tal modo il titolare deve: rispondere davanti al tribunale penale, risarcire il danno della parte civile e rifondere all’ Inail quello che ha anticipato al lavoratore per la malattia   professionale. Tutto questo vale non solo per il Coronavirus, ma anche per altre tutele alla salute del lavoratore, penso a macchinari difettosi, scarsa manutenzione, condizionatori e condotte infette. Tale responsabilità oggettiva vale anche per albergatori, titolari di palestre, e in genere attività chiuse. La considerazione finale è che quello che sembra un apparente vantaggio, la mancata esecuzione preventiva di queste pratiche di salute, può costare molto cara, in caso di malattia del lavoratore o del cliente”.

LAVORATORI DI SERIE A E DI SERIE B

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Lavoratori di serie A sono quelli che respirano aria emessa da impianti aeraulici in questo stato:[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”1618″ img_size=”medium” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Lavoratori di serie B sono quelli meno fortunati che, senza averne consapevolezza, respirano aria emessa da impianti aeraulici che versano, come in questo caso, in condizioni igienico sanitarie critiche:[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”1612″ img_size=”medium” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Mentre la consapevolezza del rischio per la salute a causa dell’inquinamento atmosferico è patrimonio comune, è difficile accettare l’idea che l’aria nei luoghi di lavoro possa essere gravemente contaminata e costituire una reale minaccia per l’integrità fisica del lavoratore.

L’inquinamento dell’aria negli ambienti di lavoro rappresenta un importante problema per la salute pubblica con significative implicazioni sociali ed economiche.

A prescindere dal Covid-19 che, secondo alcuni importanti virologi di fama internazionale può essere veicolato dagli impianti di aereazione, quel che è certo è che agli impianti aeraulici bisogna porre molta attenzione.

L’impatto sulla salute umana dell’inquinamento indoor può essere causa di una serie di effetti che vanno dal disagio neurosensoriale a condizioni di malessere diffuso, da diminuzione del confort a percezione negativa delle qualità dell’aria, fino a gravi condizioni di salute, in particolare a carico dell’apparato respiratorio, principale porta d’ingresso degli inquinanti indoor.

L’assorbimento di sostanze nocive a livello respiratorio e il successivo passaggio in circolo, fanno sì che l’effetto dannoso possa verificarsi in qualsiasi organo e con l’aumentare della concentrazione di sostanze nocive, il numero delle vittime cresce. Il Covid-19 aggrava il rischio ma non è la causa del degrado igienico sanitario in cui talvolta versano impianti aeraulici.

La contaminazione dei luoghi di lavoro non è figlia del caso, ma è piuttosto la conseguenza di un rischio dimenticato poichè intangibile.

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OFFERTA PER PARRUCCHIERI E BARBIERI – 2 SANIFICAZIONI AL COSTO DI 1

Servizi Speciali S.r.l. azienda leader nel centro sud Italia per opere di analisi e sanificazione di ambienti indoor, ha da sempre a cuore la sicurezza e la salubrità di tutti gli ambienti confinati in cui donne e uomini ogni giorno lavorano, specialmente in questo particolare periodo di emergenza sanitaria.

Per questo, riconoscendo che i barbieri e i parrucchieri sono forse i maggiormente e duramente colpiti dagli effetti economici della pandemia e consapevoli della necessità di effettuare sanificazioni periodiche, così come indicato dal Governo (protocollo di sicurezza dei lavoratori del 24/04/2020); la Servizi Speciali offre una vantaggiosa promozione per tutta la suddetta categoria presente nel comune di Bari.

PROMO 2 SANIFICAZIONI AL COSTO DI 1: Una prima sanificazione di aria e superfici al costo di soli 1€/mq e una seconda sanificazione delle superfici a titolo completamente gratuito, 15 giorni dopo il primo intervento.  

E’ nostra premura sottolineare che la Servizi Speciali Srl è in possesso dell’iscrizione alla Camera di Commercio per lo svolgimento dei servizi di sanificazione e disinfezione. Inoltre, figuriamo nella classificazione ATECORI 2007 con i seguenti codici: 81.29.99 = “altre attività di pulizia nca”, 81.22.02 = “altre attività di pulizia specializzata di edifici e di impianti e macchinari industriali”. Diffidate da attività che mancano di questi indispensabili requisiti.