Impianti di condizionamento sporchi: attentato alla salute, alle tasche e al pianeta

Il primo è un attentato alla salute; il secondo al conto in banca; l’ultimo al pianeta che ci ospita. In sintesi, è quel che accade quando un utente, che sia pubblico o privato, non provvede alla manutenzione periodica e alla pulizia di un impianto di condizionamento.

GLI AUMENTI IN BOLLETTA

I dati parlano chiaro: un impianto aeraulico sporco tende ad andare sotto sforzo, consumando oltre il 50% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica. C’è di più. L’impianto è soggetto a maggiori guasti dei componenti che portano ad improvvisi malfunzionamenti.

COSA ACCADE

I principali responsabili dell’aumento dei consumi sono la polvere e i detriti di varia natura che si accumulano all’interno delle installazioni. La sporcizia rallenta il funzionamento delle unità esterne e delle unità interne, che –  incontrando una maggiore resistenza nell’aria – sono costrette a un super lavoro che ha bisogno di maggiore energia elettrica per offrire sempre lo stesso standard di efficienza e funzionamento.

COSA FARE

«La mancata manutenzione di un impianto aeraulico – afferma la dott.ssa Loredana Carofiglio, amministratore unico della Servizi Speciali srl, azienda che si occupa della pulizia e sanificazione di condotte d’aria e impianti idrici  – ha un costo elevatissimo, sia per la salute, sia per il portafogli. Un impianto sporco, infatti, immette nell’ambiente polveri, batteri, virus, muffe, lieviti, respirati da chi ha la sfortuna di lavorare o soggiornare in un locale “inquinato”. E’ inevitabile, inoltre, un aumento dei costi fatturati in bolletta. Abbattere i consumi di energia rappresenta, inoltre, una delle strategie essenziali per contrastare con efficacia l’emissione in eccesso di gas serra in atmosfera e limitare il più possibile l’impatto sull’ambiente».

LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Insomma, anche la manutenzione di un impianto di condizionamento è un modo di orientare il proprio stile di vita ad un uso più responsabile delle risorse del nostro pianeta. «Per la nostra azienda – conclude la dott.ssa Carofiglio – la sostenibilità ambientale non è una moda o un trend di marketing; è la risposta a una richiesta precisa che arriva dal pianeta, dalle norme e dai consumatori.»