Al via la campagna ‘No Legionella’ nelle 164 scuole del Comune di Bari

Bari, 22/12/2020

La Servizi Speciali S.r.l., azienda leader nel Centro-Sud nella prevenzione e trattamento della Legionella, è lieta di annunciare che presso la scuola primaria “San Francesco”, sita in Bari Via Peucetia 50, ha tenuto in data 21 Dicembre 2020 l’intervento zero di bonifica della rete idrica e serbatoi di acqua (con annesso relativo prelievo dei campioni da analizzare in laboratorio e successiva attestazione a fine operazioni) alla presenza di Autorità cittadine.

L’ intervento si inserisce nell’ambito di una gara indetta dal Comune di Bari per il controllo e la gestione del rischio Legionella nelle 164 scuole cittadine pertinenziali, asili, elementari e medie, vinta dalla Servizi Speciali.

Esprimiamo gratitudine e senso di apprezzamento al Comune di Bari, nella persona del Suo Sindaco p.t e dell’Assessore al ramo, in quanto hanno dimostrato sensibilità al problema Legionella.

In un momento nel quale l’attenzione mediatica è rivolta, giustamente, al Covid-19, è bene non dismettere lo sguardo dalla Legionella che è altrettanto insidiosa negli esiti finali, per altro con sintomi sovrapponibili allo stesso coronavirus.

Siamo certi che, sulla base di quanto operato a Bari, altri amministratori cittadini della nostra terra, seguiranno questo esempio virtuoso.

Bambini, maestri e genitori hanno diritto a luoghi di studio e lavoro, adeguati e sicuri.

Grazie al Comune di Bari per la sua lodevole sensibilità, nel tempo in cui la difesa della salute deve essere sempre al primo posto.

Servizi Speciali S.r.l.

Legionella, spesso sottovalutata e non considerata a dovere dagli Enti – Fonte: Quotidiano di Bari

Il recente caso scoppiato al Policlinico di Bari e relativo strascico giudiziario ci porta ad esaminare da vicino questa malattia, la legionella, spesso sottovalutata e non considerata a dovere dalle pubbliche amministrazioni. La popolazione infatti ha il diritto di usufruire di acqua sicura, impianti non contaminati e soprattutto strutture sanitarie non a rischio.  E non valga la risposta: non abbiamo soldi per sanificare, inaccettabile. Di legionella parliamo con una delle esperte maggiormente accreditate a livello nazionale, docente al Policlinico di Bari, autrice di 500 pubblicazioni: la professoressa Maria Teresa Montagna.

Che cosa è la legionella?

“Legionella è un bacillo Gram-negativo, ubiquitario, idrofilo, predilige ambienti acquatici artificiali, soprattutto reti idriche obsolete che distribuiscono acqua calda (preferibilmente tra 25° e 50°C), ma è in grado di sopravvivere in un range di temperatura compreso tra 6° e 60°C. Può trovarsi in forma libera, all’interno di protozoi ciliati e di amebe oppure ancorata a biofilmadeso alle superfici interne alla rete idrica. Protozoi e biofilm rappresentano una fonte di nutrimento e di protezione dalle condizioni ambientali sfavorevoli (temperatura e acidità elevate, presenza di biocidi, ecc.). Alcuni parametri chimico-fisici dell’acqua (per es. pH, cloro, ferro, rame) possono condizionare la sua capacità di sopravvivenza e il grado di proliferazione. Quando Legionella si insedia in un sistema di distribuzione dell’acqua, la sua eradicazione richiede un impegno difficile da portare avanti e non sempre di facile risoluzione”.

Palestre e scuole chiuse: bisogna sanificare impianti idrici dopo la serrata per evitare Legionella?

“Se una struttura di qualsiasi natura (comunitaria o sanitaria) rimane chiusa per più di una settimana, la valutazione del rischio deve essere aggiornata in funzione dell’utilizzo dell’impianto. E’ necessario programmare una rigorosa e adeguata sorveglianza microbiologica della rete idrica, prima della riapertura. Qualora la carica di Legionelladovesse superare i valori limite previsti dalle “Linee Guida Nazionali per la prevenzione e il controllo della legionellosi”, è necessario programmare un intervento di bonifica, adeguando la scelta del biocida alle caratteristiche dell’impianto (per es. materiale delle tubature, vetustà del sistema, presenza di biofilm”.

Legionella contratta in ambiti ospedalieri: che cosa si deve?

“Legionella si trasmette all’uomo attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, generati per lo più da rubinetti e docce. In realtà, tutti i luoghi in cui si può entrare in contatto con acqua nebulizzata possono considerarsi a rischio (abitazioni private, luoghi di lavoro, ospedali, alberghi, piscine, fontane ornamentali, ecc). L’ambiente ospedaliero è a maggior rischio di legionellosi esclusivamente perché ospita soggetti vulnerabili, quali immunocompromessi, trapiantati, affetti da patologie croniche debilitanti (neoplasie ematologiche e non, diabete, nefropatie, broncopneumopatie croniche, insufficienza cardiaca o renale), compresi soggetti di età avanzata, fumatori o alcolisti. Per queste categorie di pazienti anche l’esposizione a basse cariche può essere un rischio”.

Che regole igieniche si devono osservare per prevenirla?

“Garantire la sicurezza dell’acqua utilizzata nelle strutture sanitarie/comunitarie significa prevenire e gestire i rischi di natura chimico-fisica e microbiologica legati alle caratteristiche dell’impianto idrico. Tali rischi sono per lo più di origine multifattoriale e di natura dinamica, che nel tempo si complicano sia per l’assetto strutturale e funzionale della struttura edilizia sia per la particolare vulnerabilità dei soggetti esposti (per es. soggetti defedati o ricoverati in ambiente ospedaliero o case di cura).

La prevenzione della legionellosi si basa essenzialmente sulla frequente decalcificazione dei rompigetti di rubinetti e dei soffioni delle docce, sostituzione delle guarnizioni usurate, periodica pulizia e disinfezione dei serbatoi di accumulo dell’acqua, ove presenti. E’ fortemente consigliato far defluire giornalmente tutti i punti terminali di acqua, allo scopo di evitare ristagni o tratti “morti” della rete idrica che favoriscono la colonizzazione e moltiplicazione del batterio”.

 Come curarla ed è molto pericolosa?

“Poiché il genere Legionella comprende microrganismi prevalentemente intracellulari, gli antibiotici generalmente impiegati per il trattamento della legionellosi sono macrolidi e/o fluorchinolonici (più raramente le tetracicline). Al contrario, tutte le betalattamine, i carbapenemici, gli aminoglicosidi e il cloramfenicolo sono inutili per il trattamento della malattia, in quanto incapaci di raggiungere concentrazioni intracellulari tali da risultare efficaci contro il microrganismo”.

Sintomi: sono sovrapponibili al Covid?

“Sebbene Legionella e Coronavirus siano microrganismi molto diversi tra loro, caratterizzati da forme di contagio e periodi di incubazione differenti, la legionellosi potrebbe essere scambiata erroneamente con Covid-19 in quanto alcuni sintomi accomunano le due patologie, a partire dalla polmonite.

A differenza di Covid-19, la legionellosi non si trasmette da uomo a uomo; inoltre, quando Legionella si localizza a livello polmonare, l’ospite suscettibile può manifestare diverse forme cliniche:

  • Infezione inapparente: ha un decorso con sintomi lievi e aspecifici, tali da non richiamare l’attenzione.
  • Febbre di Pontiac: dopo un breve periodo d’incubazione (12-36 h), si manifesta come sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre, cefalea, brividi, mialgie; evolve spontaneamente dopo 2-5 giorni.
  • La Malattia dei Legionari: dopo un periodo di incubazione di 2-10 giorni, si manifesta sotto forma di polmonite, con o senza manifestazioni extra polmonari. E’ una forma grave e può evolvere verso un esito infausto, soprattutto se il paziente è immunocompromesso o presenta altre patologie concomitanti. Non presenta caratteri di specificità: insorge bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi e tosse generalmente non produttiva. Possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci, spesso associati ad alterazioni dello stato mentale.
  • Forme extra polmonari: sono rare ma hanno decorso grave e alta letalità, con localizzazione cardiaca (miocardite acuta, pericardite, endocardite) e intestinale (peritonite, colite, pancreatite)”